Il termine Leadership viene così definito da Wikipedia:
Il processo di leadership consiste nell’interazione di coloro che in una struttura di stato occupano la posizione più elevata, altrimenti detti leader, col resto del gruppo.
Ho palesemente fatto il tipico copia ed incolla per rinfrescarmi e rinfrescarti la memoria oltre che per sottolineare esattamente cosa intendo esprimere quando utilizzo questo vocabolo.
Detto ciò vorrei fornirti, con l’aiuto di citazioni di personaggi famosi e di rilievo, non necessariamente legati al mondo del business, una serie di osservazioni legati a questo processo, così ambito da tanti.
Peter Drucker
L’autore di fama mondiale Peter Drucker noto per le sue opere sulle teorie di gestione aziendale asserisce che:
Il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader.
Salman Rushdie
Lo scrittore Salman Rushdie ci suggerisce ad esempio che:
…al fine di adempiere appropriatamente al lavoro da svolgere bisogna sedersi al proprio posto e costringersi a farlo.
Egli sostiene che una volta che la tua mente realizza di non avere più scuse, è davvero sorprendente come questa cominci improvvisamente a collaborare.
Francesco Papalia e Gian Piero Scilio (Partner Mida)
Entrambi partner della grande comunità di professionisti che è Mida, azienda che punta a progettare ambienti organizzativi che producono eccellenze. Sostengono che la sola Leadership alla quale sono interessati, in quanto rappresentanti di un’azienda portavoce di tale processo è:
…quella che ottiene risultati assieme alle persone, quella che mette al centro le relazioni e la fiducia perché questi sono i punti focali che permettono la creazione di una vera e concreta leadership e di risultati duraturi.
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Giulia Cornoldi
Restando in argomento Mida, mi permetto di consigliarti la lettura del libro di una ex-consulente di questa grande azienda, ovvero la Dottoressa in filosofia della scienza, studiosa ed appassionata della relazione mente-corpo, Giulia Cornoldi. In passato ha inoltre assunto la carica di Training Manager per Gucci. Il libro in questione si intitola “Le 6 emozioni sul lavoro” nel quale ci fornisce strumenti per riconoscere, per l’appunto, le emozioni ovvero quelle di base: rabbia, sorpresa, paura, disgusto, tristezza e gioia. Lei appoggia l’idea che:
Riconoscerle in sé e negli altri e utilizzarle è la chiave del proprio successo, del proprio benessere e di una buona relazione con gli altri.
Andre Kirk Agassi
Voglio richiamare nuovamente la tua attenzione sull’importanza che hanno le emozioni citandoti le parole dell’ex tennista statunitense Andre Agassi:
Ho visto molte persone usare le proprie emozioni, sia positive che negative, come uno strumento e farlo con successo. In genere però, più riesci a distaccarti dalle tue emozioni e più potrai essere efficiente. Potresti essere a un metro dalla vittoria, ma se permetti alle emozioni di interferire con l’ultimo passo la tua meta diventerà comunque irraggiungibile. Per questo, devi imparare ad accettare ogni cosa: il tempo, il caldo, la pioggia, le interruzioni e le riprese, le chiamate improvvise, gli attacchi del tuo avversario, gli infortuni e la fatica.
Luca Lorenzoni
Termino menzionandoti un personaggio che ha basato la propria crescita oltre che professionale, (sopratutto) personale su questi valori ossia Luca Lorenzoni. Fonda nel 2008 la “Your Trainers Group” l’azienda di Formazione leader in Italia, per numero di sedi, di docenti, capillarità dell’azienda stessa e risultati degli allievi. Egli afferma:
Le persone molto spesso confondono la leadership con “chi comanda” o l’atto stesso di comandare. In realtà leadership è la capacità di guidare se stessi – e solo dopo, gli altri – nel raggiungimento dei propri obiettivi.
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